Requisiti per definire un’auto d’epoca: quali sono?

Sono tanti gli appassionati del mondo automobilistico che vivono quasi in funzione delle loro vetture; per queste persone la propria auto non è un semplice mezzo di trasporto, ma un vero e proprio cimelio da custodire e tenere in perfetto ordine. Ciò è ancora più vero se parliamo di vetture datate, il cui fascino sembra aumentare al passare del tempo. Inoltre non va dimenticato che le automobili, alcuni modelli in particolare, spesso raccontano le società in cui sono nate e uno stile di vita vintage.

Queste sono alcune ragioni che ci portano a definire un’auto d’epoca, ma quali sono i parametri stabiliti per legge secondo i quali una vettura può essere dichiarata ufficialmente storica? Scopriamoli insieme ad Autocarrozzeria L.L. di Bra in questo approfondimento.

Come si definisce una vettura storica

Il primo parametro che ci aiuta a definire un’auto d’epoca è quello temporale: al momento della sua iscrizione al Registro ASI, devono essere passati almeno 30 anni dalla data di costruzione (e non di immatricolazione.

Il secondo requisito è la cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) con conseguente iscrizione al suddetto registro ASI; ciò comporta il rilascio di una nuova targata e la dichiarazione del proprietario dello stato di conservazione dell’auto con valenza notoria.

Il terzo riguarda l’età effettiva della vettura, che deve avere almeno 20 anni.

Infine lo stato di conservazione: la manutenzione costante del veicolo dal punto di vista tecnico ed estetico, preservando le condizioni fedeli all’originale, è un requisito fondamentale per poter iscrivere il mezzo ai registri delle auto d’epoca autorizzati.

Come iscrivere la propria auto storica al registro ASI? Bisogna rivolgersi a uno dei tanti club presenti in Italia e pagare la quota associativa annuale pari a 41,32 euro.

I vantaggi per il proprietario

Una volta ottenuta l’iscrizione al registro apposito, il proprietario dell’auto d’epoca può godere di una serie di agevolazioni:

  • riduzione del costo dell’assicurazione;
  • bollo di possesso da pagare solo nel caso in cui l’auto circoli su strada; la cifra è notevolmente ridotta (si parla di una decina di euro circa, in base alla regione di residenza);
  • non c’è l’obbligo di allacciare la cintura di sicurezza se non sono presenti gli attacchi nell’abitacolo originale dell’auto;
  • non c’è l’obbligo di circolare con le luci di posizione accese fuori dai centri abitati.